Scienza, Quo Vadis?

Pubblicato sul n. 25 di Management Innovation Newsletter

Scienza quo vadis

Con oltre 10 milioni di ricercatori attivi e circa due milioni di articoli scientifici pubblicati ogni anno, la scienza contemporanea attraversa un cambia-mento profondo che sta modificando procedure consolidate, principi etici, e meccanismi di verifica. Da una vocazione di pochi, motivati e ispirati, fare scienza è diventata una professione di molti, forse troppi, spesso con poche idee originali e molta necessità di emergere.

Da passione a mercato, è il sottotitolo del libro di Gianfranco Pacchioni, Pro-Rettore alla ricerca all’Università di Milano Bicocca (Scienza, Quo Vadis?, Il Mulino, p. 146, 11€). “Durante il mio dottorato a Berlino – racconta Pacchioni – leggevo regolarmente il Journal of Physical Chemistry.

A quell’epoca la rivista pubblicava un fascicolo ogni due settimane, e in un anno metteva assieme meno di 4000 pagine. Oggi è stata divisa in quattro parti, ognuna dedicata a un sotto-settore della chimica fisica, pubblica quasi 200 fascicoli all’anno, per un totale di 60.000 pagine.” Oggi la quantità di informa-zione prodotta è di molto superiore a quella che può essere letta, digerita, e utilizzata.

La ricerca scientifica resta fondamentale per dare risposte alle grandi sfide che l’umanità deve affrontare. E il mondo della scienza – continua Pacchioni – ha dei meccanismi interni di controllo e di verifica molto robusti. Il problema è il costo sociale della ricerca, e quanto il cittadino sarà disposto a pagare per ricerche di scarso valore, mai citate, spesso non riproducibili e qualche volta addirittura scopiazzate. Occorre quindi cambiare i meccanismi di valutazione, puntando sempre più sulla qualità che sulla quantità, e riscoprire gli aspetti fondamentali della buona ricerca scientifica. Che ha bisogno di tempo per discutere, riflettere, capire, e anche per sbagliare. Tutte cose che oggi si stanno perdendo, sotto una pressione estrema che impone di pubblicare sempre e comunque qualsiasi risultato ottenuto.

 

Pacchioni