Nel 1936 Charlie Chaplin fece il suo noto film denuncia “Tempi moderni”, una critica sociale in cui un operaio metalmeccanico, stremato dal ritmo frenetico e ossessivamente ripetitivo della catena di montaggio, finiva per perdere la ragione.
Sebbene condizioni simili esistano ancora, la percentuale di persone che lavora in queste condizioni si è ridotta in grande misura grazie agli effetti benefici dell’automazione e il moltiplicarsi di robot intelligenti specializzati per ogni attività.
Oltre a questa sempre maggiore pervasività dell’intelligenza artificiale nei processi produttivi, la tecnologia sta alterando le filiere consentendo di reintermediare il presidio del consumatore.
Gli esempi abbondano, da Uber ad Airbnb passando per Cocontest e Booking. Come si struttureranno in futuro i mercati dipenderà in larga misura dalle policies che adotteremo in materia di concorrenza.
Oggi la concorrenza nel web è generalmente PER il mercato, non NEL mercato: si compete per definire e conquistare delle nicchie, su scala globale, non per contendere nicchie esistenti a chi le domina. Costruire il domani è un libro che presenta le cause che stanno alla base delle dinamiche precedentemente accennate. Illustra gli ingredienti della trasformazione immateriale dell’eco-nomia e della società, proponendo una riflessione su quello che potrà accadere in futuro in diversi settori verticali.
Dipenderà solo da noi se sapremo cogliere e massimizzare gli aspetti positivi della trasformazione digitale, della rivoluzione immateriale e se sapremo mitigare i potenziali aspetti negativi. Quanto la transizione sarà lunga e perigliosa dipenderà anche dalla politica. Ma le attuali istituzioni non sono strutturate in modo adeguato. Per questo il volume si conclude con una proposta di interventi istituzionali per porci nelle condizioni di affrontare al meglio la sfida, non per costruire un futuro remoto, ma per costruire il domani.
